Uno scrigno di storia da scoprire
Sulla cima del monte San Giuliano è incastonato un gioiello di architettura medievale che ha resistito alla storia e al tempo. Erice è il piccolo borgo che si erge al di sopra della città di Trapani, apprezzatissimo dai visitatori e dai numerosi scienziati e letterati di cui è dimora e centro di studi. Se sei in viaggio in Sicilia, ti suggeriamo cosa vedere a Erice durante una breve visita.
Chiesa Madrice e campanile
La Chiesa madre di Erice si trova a pochi passi dall’ingresso della città nei pressi di Porta Trapani. Se ne fa risalire la fondazione come tempio cristiano all’epoca dell’imperatore Costantino e a partire da questo primo nucleo fu eretto il Duomo in conformità con lo stile architettonico del borgo. Il colore grigio della pietra domina tutto l’edificio e l’alta torre campanaria della chiesa.
Castello di Venere e Giardini del Balio
Tra i consigli su cosa vedere a Erice non può mancare una visita al punto panoramico più suggestivo del borgo. Il Giardino del Balio è un magnifico angolo di verde a 740 metri d’altezza. La sua realizzazione è da ricondurre alla volontà del mecenate Agostino Pepoli alla fine del XIX secolo insieme al restauro delle torri del castello che lo sovrasta.
Il Castello di Venere, proprio sopra il giardino, è un’antica fortezza romana dalla bellezza imponente che venne costruita attorno all’antico tempio dedicato al culto di Venere su un’alta rupe rocciosa. Nei secoli il castello fu in mano a romani, aragonesi, normanni e i Borboni ne fecero una prigione.
Mille storie si sono succedute all’interno delle mura granitiche del castello ma tutte sono accomunate da un unico elemento: il meraviglioso panorama che si gode da questo punto di Erice. Non perderti il tramonto sulle isole Egadi e sposta lo sguardo su tutta la costa e la campagna trapanese.
Quartiere spagnolo
Il viaggio tra le fortezze di Erice non finisce qui. Il Quartiere spagnolo è tra le cose da vedere a Erice più misteriose che potrai incontrare. Fu costruito nel XVII secolo durante la dominazione spagnola della Sicilia per obbligo delle città di dare alloggio ai soldati spagnoli posti a presidio delle stesse.
Ma durante la realizzazione del fortino, i lavori si interruppero bruscamente lasciando il progetto incompleto. Il quartiere oggi si presenta come una piccola città “fantasma” che recentemente riqualificata adesso ospita un museo etnoantropologico.
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